Risorto
Anche se il tempo pasquale finisce con la Domenica di Pentecoste, mi sembra ancora attuale la foto di copertina che – in continuità con i Bollettini precedenti – riproduce il medaglione della
Pasqua (bisognoso di restauro) che impreziosisce il nostro altare della Madonna del Rosario. Rappresenta il Risorto, anzi il Vivente. Sì, perché la risurrezione di Gesù non è un avvenimento
eccezionale che riguarda solo Lui (tornato in vita dopo la morte: beato Lui!...) ma è la sua glorificazione per la quale risulta il Vivente per sempre. È questa la gioia e la forza della Pasqua,
che ci presenta il Cristo “contemporaneo” di ogni cristiano, di ogni uomo/donna: è accanto a ognuno di noi, è la luce e la forza di ogni comunità cristiana, di ogni famiglia. È il fondamento
della nostra fede (1Cor 15,14).
Per questo la Pasqua non si limita a 50 giorni, ma è la festa che accompagna tutto l’anno liturgico. Non per niente ogni domenica è “Pasqua”.
Per di più, il Cristo “vivo” è un messaggio di risurrezione che anima tutta la nostra vita. Anche noi siamo portati a “gustare” la risurrezione in ogni esperienza umana, non solo nella fede nella
nostra vita oltre la morte.
Come adesso, in questa fase finale (speriamo!) della pandemia assaporiamo il possibile ritorno alla vita, alla gioia, alla fraternità, alla comunità.
Me lo auguro e ve lo auguro con tutto il cuore.
L’abbiamo meritato! Il Signore Risorto ci aiuti!
don Gian Pietro
SOMMARIO
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