Lugano, 14 agosto 2024
Carissimi,
stiamo sperimentando amara sorpresa, profondo dolore egrandi interrogativi di fronte al fermo e all'incarcerazione preventiva di Don Rolando Leo, che aveva importanti responsabilità proprio in
ambito giovanile.
Comprendo bene la preoccupazione che sommerge tante persone. Condivido la vostra inquietudine. Ho pianto e piango anch'io. Ma solo la verità ci aiuterà ad andare avanti con consapevolezza.
Chiediamo a Dio il grande dono della pazienza nella carità, per aspettare i risultati dell'indagine ancora in corso con fiducia nella giustizia, che bisogna sempre servire, mai ostacolare, nella
verità. La tentazione di avanzare ipotesi, chiacchierare o condannare non aiuta nessuno.
Oggi, come sempre, da cristiani, bisogna anzitutto pregare per il conforto di chi soffre e per la conversione di chi fa soffrire.
Il rispetto, la giustizia e la carità verso tutti rafforzano il cuore di ciascuna e di ciascuno di noi.
Soffro, prego e spero con voi; in particolare con voi giovani, con voi genitori, con voi docenti e catechisti e con voi diaconi, presbiteri e vescovi emeriti. In questo momento così difficile
aiutiamoci a vicenda per riuscire insieme a rimanere fermi nella fede: dobbiamo avere fiducia in Dio, che è sempre all'opera, anche quando a noi non sembra!
La nostra forza è nel Signore ed è con Lui e per Lui che ogni pastorale, anche quella giovanile, ha un senso. Vi esorto quindi tutti, pur nella fatica, a continuare nel cammino di fede, sapendo
di poter confidare in tante persone, laici e consacrati, che costruiscono la loro casa sulla roccia.
La Vergine Maria, che ha conosciuto ai piedi della croce del suo Figlio il più grande smarrimento personale dela storia dell'umanità, ci aiuti ad accogliere e vivere come lei quell'incondizionato
ed infinito Amore di Dio verso tutti, amore che non conosce eccezione alcuna.
Il mio cuore è con voi.
Vi abbraccio con viva speranza.
+ Alain de Raemy Amministratore apostolico-della diocesi di Lugano